GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI E QUELLI CHE CI PREFIGGIAMO DI RAGGIUNGERE:
Dopo il brillante risultato raggiunto con l’approvazione della nuova legge nazionale sulle deroghe che ha permesso ad ogni regione d’Italia di legiferare autonomamente per individuare le specie di fauna selvatica da rendere oggetto dei prelievi in deroga, così come esplicitamente previsto dall’art. 9 della Direttiva CEE 409/79, stabilendone contestualmente i tempi, le quantità e le modalità di prelievo, in difesa delle colture agricole e delle tradizioni venatorie italiane,
Vogliamo la sostituzione della vecchia e famigerata legge quadro 157/92 con una nuova legge quadro nazionale sulla caccia che dia maggiori competenze ad autonomia alle regioni italiane le quali potranno emanare norme in sintonia con le esigenze locali e nel rispetto delle loro tradizioni venatorie;
Chiediamo con forza una diversa gestione tra selvaggina stanziale e selvaggina migratoria, prevedendo per quest’ultima la possibilità per ogni cacciatore di potersi spostare liberamente su tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Zona Faunistica delle Alpi e della Zona lagunare e valliva per le quali è da prevedersi una diversa e più limitata mobilità;
Vogliamo cancellare la scelta di caccia in via esclusiva prevista dall’art. 12 comma 5 della 157/92;
Vogliamo cancellare l’obbligo della detenzione dei richiami vivi con l’anello inamovibile, vero e proprio maltrattamento agli animali imposto per legge;
Vogliamo il prolungamento della stagione venatoria fino al 28 febbraio per alcune specie di selvaggina migratoria;
Vogliamo la modifica dell’allegato II della Direttiva CEE 409/79 per inserirvi quelle specie che rappresentano le nostre cacce tradizionali;
Vogliamo la depenalizzazione dei reati venatori minori;
Vogliamo il prolungamento della giornata di caccia almeno fino ad un’ora dopo il tramonto, soprattutto per la caccia agli acquatici;
Vogliamo togliere il divieto di caccia da natante;
Vogliamo che anche in Italia si possano permettere le cacce per periodi e per specie;
Vogliamo la modifica della legge quadro sulle aree protette 394/91 per fare in modo che queste aree non rappresentino solo dei vincoli ma diventino delle opportunità. Vogliamo la riperimetrazione dei parchi e delle aree protette italiane.
Non vogliamo l’abolizione dell’art. 842;
Non vogliamo la privatizzazione della caccia in Italia;
Vogliamo restituire al mondo venatorio la dignità che merita;
Vogliamo che nelle scuole entrino a parlare anche i rappresentanti dei cacciatori: non è più tollerabile che i nostri figli continuino ad essere vittime della disinformazione animal-ambientalista;
Vogliamo che i nostri figli possano sentirsi orgogliosi di avere il padre cacciatore;
Vogliamo poter tutelare l’ambiente in sintonia con il mondo agricolo;
Vogliamo passare dalla difesa alla promozione della caccia;
Vogliamo essere rispettati da tutta l’opinione pubblica perché siamo cittadini di serie "A" dalla fedina penale perfettamente pulita;
Vogliamo che all’attività venatoria sia riconosciuto il ruolo di insostituibile strumento per garantire una corretta gestione del patrimonio faunistico;
Vogliamo che si capisca che la caccia è parte fondamentale della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni.
Dopo il brillante risultato raggiunto con l’approvazione della nuova legge nazionale sulle deroghe che ha permesso ad ogni regione d’Italia di legiferare autonomamente per individuare le specie di fauna selvatica da rendere oggetto dei prelievi in deroga, così come esplicitamente previsto dall’art. 9 della Direttiva CEE 409/79, stabilendone contestualmente i tempi, le quantità e le modalità di prelievo, in difesa delle colture agricole e delle tradizioni venatorie italiane,
Vogliamo la sostituzione della vecchia e famigerata legge quadro 157/92 con una nuova legge quadro nazionale sulla caccia che dia maggiori competenze ad autonomia alle regioni italiane le quali potranno emanare norme in sintonia con le esigenze locali e nel rispetto delle loro tradizioni venatorie;
Chiediamo con forza una diversa gestione tra selvaggina stanziale e selvaggina migratoria, prevedendo per quest’ultima la possibilità per ogni cacciatore di potersi spostare liberamente su tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Zona Faunistica delle Alpi e della Zona lagunare e valliva per le quali è da prevedersi una diversa e più limitata mobilità;
Vogliamo cancellare la scelta di caccia in via esclusiva prevista dall’art. 12 comma 5 della 157/92;
Vogliamo cancellare l’obbligo della detenzione dei richiami vivi con l’anello inamovibile, vero e proprio maltrattamento agli animali imposto per legge;
Vogliamo il prolungamento della stagione venatoria fino al 28 febbraio per alcune specie di selvaggina migratoria;
Vogliamo la modifica dell’allegato II della Direttiva CEE 409/79 per inserirvi quelle specie che rappresentano le nostre cacce tradizionali;
Vogliamo la depenalizzazione dei reati venatori minori;
Vogliamo il prolungamento della giornata di caccia almeno fino ad un’ora dopo il tramonto, soprattutto per la caccia agli acquatici;
Vogliamo togliere il divieto di caccia da natante;
Vogliamo che anche in Italia si possano permettere le cacce per periodi e per specie;
Vogliamo la modifica della legge quadro sulle aree protette 394/91 per fare in modo che queste aree non rappresentino solo dei vincoli ma diventino delle opportunità. Vogliamo la riperimetrazione dei parchi e delle aree protette italiane.
Non vogliamo l’abolizione dell’art. 842;
Non vogliamo la privatizzazione della caccia in Italia;
Vogliamo restituire al mondo venatorio la dignità che merita;
Vogliamo che nelle scuole entrino a parlare anche i rappresentanti dei cacciatori: non è più tollerabile che i nostri figli continuino ad essere vittime della disinformazione animal-ambientalista;
Vogliamo che i nostri figli possano sentirsi orgogliosi di avere il padre cacciatore;
Vogliamo poter tutelare l’ambiente in sintonia con il mondo agricolo;
Vogliamo passare dalla difesa alla promozione della caccia;
Vogliamo essere rispettati da tutta l’opinione pubblica perché siamo cittadini di serie "A" dalla fedina penale perfettamente pulita;
Vogliamo che all’attività venatoria sia riconosciuto il ruolo di insostituibile strumento per garantire una corretta gestione del patrimonio faunistico;
Vogliamo che si capisca che la caccia è parte fondamentale della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni.
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