L’Associazione per la Cultura Rurale, in sintonia con tutte le Associazioni che hanno aderito al suo Progetto culturale, dopo la manifestazione di protesta di Venezia del 30 settembre u.s. aveva chiesto segnali concreti di ravvedimento alla Giunta regionale del Veneto
L’Associazione per la Cultura Rurale, in sintonia con tutte le Associazioni che hanno aderito al suo Progetto culturale, dopo la manifestazione di protesta di Venezia del 30 settembre u.s. aveva chiesto segnali concreti di ravvedimento alla Giunta regionale del Veneto: o la Giunta si impegnava a rivedere i contenuti del calendario venatorio 2022/2023 in modo da superare le motivazioni che avevano spinto il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ad accogliere in parte il ricorso presentato dagli anticaccia oppure ACR avrebbe organizzato una nuova grande manifestazione per il 28 ottobre u.s..
La Giunta regionale del Veneto ha fornito un timido segnale di apertura nei confronti di ACR, emanando una nuova delibera, tra l’altro con il parere favorevole dell’ISPRA, che ha restituito ai cacciatori del Veneto una giornata integrativa per la caccia da appostamento alla selvaggina migratoria delle due previste dalla legge.
A fronte di questa timido segnale di apertura, ACR aveva deciso di sospendere momentaneamente la seconda grande manifestazione già organizzata per il 28 ottobre in attesa che la Giunta regionale emanasse una nuova delibera per correggere anche le altre parti del calendario venatorio regionale oggetto del ricorso al TAR da parte degli anticaccia, parti che verranno discusse in occasione della prossima udienza del 30 novembre 2022 nel corso della quale il TAR del Veneto entrerà nel merito dei rimanenti punti impugnati del calendario.
Dal momento che il tempo passa ed il 30 novembre si avvicina in modo inesorabile e dal momento che la Giunta regionale non ha più dato segnali di vita ai cacciatori veneti, l’Associazione per la Cultura Rurale, d’intesa con tutte le Associazioni che hanno aderito al suo Progetto culturale, ha deciso di riattivare la mobilitazione generale dei cacciatori del Veneto temporaneamente sospesa in segno di distensione a fine ottobre u.s..
Ci attendiamo a breve una convocazione da parte della Giunta regionale dei rappresentanti di tutte le associazioni venatorie del Veneto al fine di preparare la linea difensiva del calendario venatorio regionale 2022/2023 per arrivare preparati all’udienza di merito che si terrà presso il TAR del Veneto il 30 novembre p.v. e scongiurare prevedibili ulteriori decurtazioni al calendario venatorio nella seconda parte della stagione venatoria 2022/2023.
Ricordiamo che i punti del calendario venatorio 2022/2023 contestati ed impugnati dagli anticaccia sono i seguenti:
1) Violazione dell’art.18 comma 4, della legge statale n. 157/92 con l’emanazione da parte della Giunta regionale del Veneto del calendario venatorio dopo il termine perentorio del 15 giugno;
2) Violazione dell’art. 1 e 18 della legge statale n. 157/92 riguardante l’apertura generale della caccia alla terza domenica di settembre;
3) Chiusura anticipata della stagione di caccia agli anatidi;
4) Contestazione delle giornate aggiuntive di caccia nel periodo ottobre/novembre;
5) Chiusura anticipata della caccia al tordo sassello ed alla Cesena;
6) Violazione delle norme per le aziende agri-turistico venatorie;
7) Limitazione dell’orario di caccia durante la giornata venatoria;
8) Caccia con il segugio al capriolo;
9) Valutazione di incidenza ambientale sul calendario venatorio regionale;
Risulta evidente che il pronunciamento di merito del 30 novembre p.v. del TAR del Veneto produrrà effetti immediati sulla parte rimanente dell’attuale stagione venatoria 2022/2023 e rappresenterà un precedente pericoloso per le prossime stagioni venatorie.
Se entro il 20 di novembre non verranno convocati dalla Giunta regionale i rappresentanti di tutte le associazioni venatorie del Veneto per preparare le tesi difensive a tutela del calendario venatorio regionale 2022/2023, vorrà dire che non c’è sufficiente interesse da parte della Giuntale del Veneto a difendere il calendario venatorio regionale ed a tutelare i diritti dei cacciatori veneti.
Le conseguenze di questa presa di posizione da parte della Giunta regionale del Veneto finiranno per ricadere unicamente sulla testa di tutti i cacciatori veneti con il prevedibile pronunciamento negativo da parte del TAR nella seduta del 30 novembre p.v..
Inevitabile sarà a quel punto la mobilitazione generale da parte dell’Associazione per la Cultura Rurale che chiamerà a raccolta tutti i cacciatori del Veneto per una nuova grande manifestazione di protesta alla quale, questa volta, ci auguriamo aderiscano anche i dirigenti di tutte le associazioni venatorie del Veneto anziché perdere il loro tempo in inconcludenti convegni organizzati all’interno di qualche sala di Hotel.
In attesa che la Giunta regionale prenda le proprie decisioni e si assuma le proprie responsabilità, l’Associazione per la Cultura Rurale invita tutte le Associazioni venatorie del Veneto a preparare le proprie bandiere, le proprie trombe ed i propri tamburi perché inevitabile sarà la nuova grande manifestazione di piazza a Venezia in difesa dei diritti di tutti i cacciatori del Veneto.
Prepariamoci alla battaglia!!!
Presidente nazionale dell’Associazione per la Cultura Rurale
Thiene, li 14 novembre 2022