La Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane condivide la ferma posizione assunta dall’on. Sergio Berlato, Deputato Italiano al Parlamento europeo e Presidente nazionale dell’Associazione per la Cultura Rurale
La Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane condivide la ferma posizione assunta dall’on. Sergio Berlato, Deputato Italiano al Parlamento europeo e Presidente nazionale dell’Associazione per la Cultura Rurale, con la quale ha prontamente risposto all’articolo fazioso uscito sabato 11 novembre u.s. nel Giornale di Vicenza nel quale sembrerebbe che fossero stati individuati numerosi cacciatori di frodo e un giro d’affari illecito di richiami vivi.
Ma se un semplice cacciatore in possesso di porto d’armi che paga annualmente la tessera assicurativa, tutte le tasse di concessione, le quote per accesso agli Ambiti Territoriali di Caccia o ai Comprensori Alpini viene definito bracconiere solamente perché acquista da un rivenditore autorizzato in assolutissima buona fede dei richiami vivi, come può essere definita una persona che dovrebbe far rispettare le leggi ma è la prima a non rispettarle?
Ricordiamo che i SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali) stanno denunciando molti cacciatori trovati in possesso di richiami vivi regolarmente acquistati presso alcuni rivenditori autorizzati, ricevendone adeguata documentazione che ne attesta la legittima provenienza.
La Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane che ho l’onore di presiedere a livello nazionale, non appena il Parlamento ha approvato le modifiche alla Legge statale 157/92 che hanno sostanzialmente reso impossibile la riattivazione degli impianti di cattura, ha denunciato pubblicamente il pericolo che avrebbero corso i cacciatori, costretti ad andare a reperire i richiami vivi di cui hanno bisogno per esercitare l’attività venatoria da appostamento solo presso i rivenditori autorizzati di richiami provenienti da allevamento.
Ci rendiamo conto che andare ad accerchiare un “pericolosissimo” anziano mentre esercita la caccia da capanno sia molto più comodo e meno pericoloso che andare a cercare i malviventi, i narcotrafficanti o i criminali ma riteniamo che qualsiasi norma debba essere applicata con buon senso e rispetto nei confronti di onesti cittadini.
Nella mia lettera indirizzata al Governo in data 27 ottobre 2023 ho invitato le autorità preposte ad utilizzare questo grande dispiego di mezzi e di personale per contrastare la malavita organizzata e non degli onesti cittadini che chiedono di essere lasciati in pace mentre esercitano l’attività venatoria nel rispetto delle normative vigenti.
Siamo curiosi di vedere se qualche rappresentante del Parlamento nazionale o del Governo possa essere colto da un sussulto di dignità e porre fine a queste incursioni degne di miglior causa, magari facendo approvare quelle modifiche alla Legge statale 157/92 che sono state formalmente depositate in Parlamento e che hanno ricevuto l’approvazione e la sottoscrizione di oltre 504.000 cittadini italiani.
Thiene, lì 13 novembre 2023
Giulia Sottoriva
Il Presidente nazionale della Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane