Ill.mo Presidente Regione Umbria Donatella Tesei;
Ill.mi Componenti la Giunta Regionale Umbria;
Ill.mo Assessore con Delega alla caccia Roberto Morroni;
Ill.mo Consigliere Regionale Valerio Mancini;
Ill.mo presidente III Commissione Eleonora Pace.
Arrone, 01 giugno 2021
Esimi amministratori regionali;
quando avete preso le redini dell’ attività venatoria in Umbria, avete promesso il nuovo. E il nuovo non c’ è stato! Se pensavate che bastasse cambiare il colore politico per realizzare la quadra in un mondo tanto compromesso qual’ è quello della caccia nella nostra regione, sappiate che avete toppato anche voi! Come la sinistra. I fatti lo dimostrano. E non solo. E se non ne siete convinti, parlatene con i cacciatori! Ascoltateli, per favore. Ma soprattutto, capiteli...se ne siete capaci! Smettete di commettere gli errori permeati da presunzione e insipienza reiterati da coloro che vi hanno preceduto! Ostinandovi a disconoscere l’ ABC della caccia, finirete col fare le loro stesse figure, offendendo, non solamente l’ intera categoria degli appassionati, ma perfino la natura. Ignorare le regole inesorabili che normano questo palinsesto, in verità, lascia assai poco spazio alla “politica” fine a se stessa. Perché la “politica venatoria” è un’ altra cosa, lontana 1000 anni luce dal vostro modo di pensare e di operare: essa è per noi uno stile di vita, un segnale di coraggio, un’ arte ereditata che aiuta la scelta invidiabile di dare il giusto colore al nostro cielo. Come dire? Chi sa, fa. Chi non sa, parla. Spesso a vanvera. Non prendetevela, vi prego, ma rispondete alla domanda: secondo voi chi è contento di leggere sul regolamento regionale che l’ importo del gettone di presenza e l’ emolumento del presidente degli ATC umbri lo stabilisce la Giunta regionale? Nessuno, credetemi. Chi, secondo voi, digerisce di continuare a vedere all’ interno del comitato di gestione dell’ ATC 3 gli stessi nomi e le stesse facce che hanno avuto impicci giudiziari da oltre otto anni con la Corte dei Conti Regionale? Coloro che pagano la quota associativa dell’ Ambito stesso? Non credo proprio. Qualcuno di voi pensa che sia ortodosso che le ZRC costituite da trent’ anni continuino inquietantemente a non ripopolare e a non far catturare “fauna selvatica ecologicamente equilibrata” e, che – per contro – si continui a liberare sul territorio “cartoni animati” travestiti da selvaggina? Chi, a vostro avviso, fra gli addetti ai lavori, si compiacerà mai di pagare, prima la tassa alla regione e poi, alla stessa regione la selvaggina gabbiarola che troverà sul territorio? Mi si arriccia il naso, credetemi. E che dire dell’ applicazione a tutto tondo dei postulati contenuti nella L. 157/92 e le sua indispensabile modifica, da quelli dettati dal Titolo V dove è prevista l’ importanza logistica dei comuni, stante l’eliminazione (?) delle province? La regione Umbria che intende fare? Ha pensato mai che sarebbe ora di partecipare, insieme a tutte le altre regioni italiane, al tavolo del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale? Oppure si pensa di baipassare ancora la realizzazione della Carta regionale delle vocazioni faunistiche, prevista da una legge datata 1992? Mi sia concesso di far notare ai miei esimi interlocutori, che non è facendo pagare indebitamente l’ abbattimento di cinghiali in forma singola, o permettendo di far aumentare la quota d’ iscrizione agli ATC per far fronte ai danni causati dalla fauna selvatica, che si riforma la caccia in Umbria. I cacciatori, prima di mettere le proprie mani in un sacco pieno di nodi come quello rappresentato dall’ attività venatica, studiano e sostengono un esame. Forse, per arrivare a coniugarne appieno ogni spigolatura, qualcuno di voi dovrebbe fare altrettanto.
Dott. Sergio Gunnella – CONFAVI - Territorio Ternano